Si avvicina a grandi passi Natale. Dicembre è infatti un mese che passa velocemente, ecco perché occorre assaporare ogni istante e gustare la magia di questo periodo speciale. A proposito di sapori… ho pensato di… Altro
L’abbazia di Sénanque, il sacro tra natura e pietra
L’abbazia cistercense di Sénanque conserva un fascino intramontabile.
Arrivarvi è già di per sé suggestivo, poiché si attraversa parte del Parco Naturale Regionale del Luberon.

Come si legge nel libro “Viaggio in Provenza e Occitania – Tra storia, misteri, borghi antichi e lavanda” (maggiori info qui):
L’abbazia cistercense di Sénanque si trova nascosta in fondo ad una piccola valle boscosa tra i monti del Luberon, nel Dipartimento del Vaucluse.
Per raggiungerla, si scende lungo una strada con varie curve. L’abbazia è ben nascosta, ma all’improvviso… eccola che appare…
Sempre nel libro “Viaggio in Provenza e Occitania” leggiamo che in questa zona:
…scorre quello che rimane del torrente chiamato Sénancole, corso d’acqua da cui molto probabilmente deriva il nome dell’abbazia di Sénanque. Del piccolo torrente Sénancole dal I millennio ai giorni nostri è rimasto ben poco, solo qualche piccola pozza d’acqua nelle vicinanze dell’abbazia. Interessante ricordare l’origine del termine Sénancole, che deriverebbe dal latino “Sana Aqua”, ovvero “acqua sana”. Il nome dell’abbazia deriverebbe quindi da questa acqua provvidenziale.


La storia della costruzione di Sénanque si collega a quella dell’abbazia di Mazan, poiché un gruppo di monaci, nel luglio del 1148, partirono dal complesso monastico di Mazan, situato nell’Ardèche, per raggiungere il vallone dove avrebbero poi edificato Sénanque. Questa comunità venne sostenuta e promossa dal vescovo di Cavaillon, Alfant, e Raymond Berenger II, Conte di Provenza. Sfruttando i terreni agricoli circostanti della zona, l’abbazia prosperò rapidamente e divenne un centro molto importante.
Tuttavia, nel XIII secolo, le città divennero sempre più importanti, e per la sepoltura dei defunti le persone si affidarono sempre più agli ordini dei frati questuanti. La conseguenza fu che l’abbazia di Sénanque, entrò lentamente in fase di declino.
[…]
Nel 1854, i cistercensi ritornarono in possesso del loro luogo di culto. Ma, in seguito alla politica anticlericale dello Stato, essi furono ripetutamente mandati via. Nel 1989, la vita del monastero riprese definitivamente.

Non è detto che in prossimità dell’Abbazia vi sia la lavanda in fiore, come tutti i turisti immaginano, sulla scia delle foto in copertina di varie guide dedicate alla Provenza.
A prescindere dalla presenza dei filari di lavanda, merita una visita l’abbazia cistercense di Sénanque per la sua architettura e per l’atmosfera un po’ mistica che vi aleggia.

Per saperne di più, consiglio la lettura del volume qui citato “Viaggio in Provenza e Occitania”.
Buon mese d’Agosto.
Silvia C. Turrin
Foto Silvia C. Turrin
Eccola… l’edizione aggiornata del mio romanzo ambientato in Provenza
Sono Felice di annunciare ufficialmente l’uscita dell’Edizione aggiornata del mio Romanzo
“Un’altra Vita in Provenza“![]()
Lo potete trovare negli store online tra cui IBS, Libraccio e Youcanprint (che io consiglio) oppure richiederlo nella vostra libreria di fiducia.
Sinossi
Paesaggi, profumi, colori, tradizioni, simbiosi con la Natura
sono tra gli elementi centrali che scandiscono le storie narrate in “Un’altra Vita in Provenza”.
Storie di donne e di uomini che hanno saputo e voluto ricostruirsi l’esistenza, andando oltre le frontiere e approdando nel Midi francese.
Il lettore viene abilmente accompagnato dall’Autrice lungo un percorso coinvolgente, che trasforma la crisi in armonia, le ombre in luce, l’instabilità in pura gioia.
Un mosaico di vicende che vanno dal Cile alla Spagna, dall’India all’Italia, e che approdano in terra provenzale dove avviene finalmente la catarsi.
“Un’altra Vita in Provenza” è un racconto ispirato, i cui personaggi sono accomunati dall’amore per la Madre Terra, per la Giustizia e per la Solidarietà. Gli avvenimenti si dipanano in un periodo dominato da incertezze economiche, scandite dallo slogan “flessibilità”.
La protagonista, Sofia, sente di camminare, come una funambola, su un filo sospeso. La morte di nonna Josephine, alla quale era fortemente legata, ha accentuato la sua insicurezza. Tutto le appare impermanente. In un quadro instabile, Sofia riceve una lettera che le cambierà la vita. A firmarla, Odette, vecchia amica di Josephine, che le chiede di raggiungerla in Provenza, nel piccolo borgo di Bellevue. In piena crisi esistenziale, Sofia decide di accettare l’invito, per poter finalmente ammirare di persona i luoghi che sua nonna le aveva fatto conoscere attraverso ricette provenzali e libri d’arte dedicati a Van Gogh, Cézanne e Signac.
Tra campi di ulivi, vigneti,
erbe aromatiche e varietà di frutta antica, Sofia impara a lavorare a contatto con la terra, grazie all’aiuto dell’ottuagenaria Odette e dei tanti amici che ruotano attorno al Domaine du Vieux Chêne, tra cui il pastore Leon; Pancho, l’intellettuale cileno tormentato dai fantasmi del suo passato; Robert, ex monaco trappista; e Giselle, l’eccentrica botanica di Avignone. A Bellevue non manca nemmeno una figura misteriosa, di cui nessuno sembra sapere niente, ma che tutti in vario modo incrociano. In questa narrazione aleggia un segreto, quello custodito da Odette.
Sofia – accompagnata dalla dolcissima Lucy,
cane pastore dei Pirenei – scoprirà nuovi tasselli della sua vita e capirà quanto sia importante seguire il cuore e il proprio istinto per trovare finalmente un po’ di serenità.
In Appendice, 10 Lezioni di Mindfulness apprese da Sofia in Provenza.
E in regalo per i lettori, tante Ricette Provenzali ![]()
citate nel Romanzo.

“Un’Altra Vita in Provenza”

Mancano pochi giorni…
… all’uscita dell’Edizione aggiornata del mio Romanzo “Un’Altra Vita in Provenza” (la versione cartacea era da tempo introvabile perché le copie erano andate esaurite).
Per questa edizione, ho voluto creare una nuova copertina che vi anticipo 💜 doveva esserci la lavanda💜
Con Gioia, S.C.T.





